Vogliamo far sentire la nostra voce in adesione e sostegno dello sciopero indetto per la data di oggi, venerdì 3 ottobre 2025, come tanti altri hanno fatto e faranno, per prendere posizione sulla spaventosa situazione della Striscia di Gaza.
Non lo Stato di Israele ma lo spietato governo Netanyahu sta compiendo ogni giorno stragi deliberate contro persone inermi tra le quali un numero insopportabile di bambini – innocenti per definizione – ben oltre le necessità di risposta armata ai terroristi di Hamas e alla orrenda strage del 7 ottobre 2023. Vengono uccise persone in attesa di ricevere aiuti alimentari, vengono mitragliati senza alcuna giustificazione anziani, donne e bambini indifesi. La dottoressa australiana Nada Abu Alrud dall’ospedale di Gaza City, solo l’ultima di un’infinita lista di testimonianze oculari da parte di operatori sanitari e umanitari pervenute in questi mesi, ha riportato che il 70/80 per cento di chi arriva in ospedale (dove manca tutto quello che sarebbe necessario) è costituito da bambini.
Un rapporto della Commissione Internazionale Indipendente d’inchiesta dell’ONU sui territori palestinesi occupati ha stabilito che nella Striscia di Gaza è in corso un genocidio.
L’accusa si fonda sulla “Convenzione sul Genocidio” adottata dall’ONU nel 1948, dopo la Shoa, che definisce il genocidio come “crimini commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, in quanto tale”.
E’ incredibile che proprio lo stato che è espressione della cultura ebraica e che ha accolto dopo la guerra chi era scampato al genocidio da parte del nazisti, oggi per mano dei suoi governanti attui una politica criminale, con metodi inumani, contro chi avrebbe pieno diritto di vivere nella terra che gli è stata assegnata.
Ma è ancora più incredibile, e assolutamente inaccettabile, l’inerzia della cosiddetta comunità internazionale che, salvo eccezioni, assiste passivamente a tutto questo, non intervenendo su Israele per ottenere che le stragi cessino e non pronunciando nessuna chiara parola di condanna. In questo modo sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea finiscono per rendersi complici del genocidio. Per quelli che, come noi, si riconoscono nella cultura politica dell’occidente e nei suoi diritti fondamentali questo tradimento dei valori stabiliti nelle costituzioni europee, soprattutto del secondo dopoguerra, è doloroso e spiazzante oltre che inspiegabile. Tanto più che Israele è sempre stato considerato parte dell’occidente, anzi dell’Europa.
Le manifestazioni di piazza del 22 settembre, senza etichette politiche e con l’adesione spontanea di tanti cittadini, possono forse segnare un risveglio della coscienza civile nel nostro paese e possono finalmente far capire al governo e alla sua presidente che sta montando il disgusto per il silenzio complice sul genocidio, per l’opportunistico appiattimento sulla posizione di Trump, per il disinteresse per il destino dei cittadini di Gaza.
La nostra associazione si unisce ai tanti che chiedono che tornino a farsi valere la solidarietà umana, la pietà per i morti, per gli affamati, per i bambini di Gaza, e che il governo israeliano sia messo di fronte alle sue responsabilità.
Sappiamo bene che la nostra voce è poca cosa, ma sappiamo anche che ogni giorno cresce il numero di coloro che manifestano la loro indignazione per le quotidiane stragi, e che così mettono in mora la passività e la mancanza di iniziativa dei nostri governanti.
Vogliamo inoltre esprimere la nostra enorme riconoscenza e solidarietà verso la Global Sumud Flotilla, che in queste settimane ha subito attacchi altrettanto vergognosi e insostenibili, da parte di un governo che si autodefinisce democratico e che al contempo uccide medici, giornalisti e operatori sanitari, destabilizzando agli occhi dell’umanità intera il concetto stesso della parola democrazia.
I nostri governi cosiddetti democratici non possono non ascoltare il grido dei popoli che dovrebbero rappresentare e che sono ormai esausti ed esasperati di fronte a questo orrore.
Evviva!!!