Leonardo Agueci sul caso Salvini-Spataro

L’aspetto più grave della vicenda Spataro-Salvini, a mio parere, non è rappresentato tanto dalle offese rivolte dal Ministro verso la persona di Armando Spataro, che pure dimenticano come quest’ultimo, senza ombra di dubbio, sia da oltre quarant’anni uno dei servitori dello Stato cui l’intero paese deve essere più riconoscente, pensando al suo impegno ininterrotto ed infaticabile nel contrapporsi a tutte le più pericolose ed agguerrite espressioni di criminalità, fin da quando, da giovanissimo uditore con funzioni – a fine anni ’70 – si è trovato ad affrontare da protagonista la terribile stagione del terrorismo delle Brigate Rosse e di Prima Linea, nel momento in cui mieteva vittime anche tra i colleghi a lui più vicini.
E non sta nemmeno nell’oggettivo e rilevante pregiudizio provocato al risultato finale di una imponente operazione di Polizia, per effetto di iniziative intempestive, adottate dal Ministro dell’Interno con inconcepibile imprudenza.
Ciò che allarma è l’atteggiamento di intolleranza verso il Procuratore della Repubblica di Torino, che aveva segnalato istituzionalmente ad un’altra Istituzione criticità emerse nell’ambito delle sue funzioni, ed al quale è stato risposto pubblicamente con frasi sprezzanti come: ”basta parole a sproposito” …”qualcuno farebbe
bene a pensare prima di aprire la bocca”…”se il Procuratore di Torino è stanco, si ritiri dal lavoro”.
Con i toni irridenti adottati verso Armando Spataro, l’on. Salvini in realtà ha pesantemente aggredito l’ufficio da lui rappresentato, manifestando chiaramente – e non è la prima volta – l’intendimento di prevaricare e mortificare i poteri dello Stato da lui non controllabili.
In questo modo il Ministro dell’Interno si pone in netta antitesi con i fondamenti della nostra Costituzione
…. e vengono i brividi al pensiero che ciò può essere solo l’inizio!!!

Leonardo Agueci

Caso Salvini-Spataro: D’Ambrosio su Fb

Quando Salvini avrà lavorato un quarto di Armando Spataro, avrà onorato il suo ufficio con una presenza pari almeno alla metà di quella di Armando e avrà fronteggiato criminalità varie e variamente pericolose per anni, come Armando, allora potrà misurarsi con Spataro. Infine, nel momento in cui Armando andrà in pensione pensavo che solo chi ha violato la legge potesse essere soddisfatto. Mi sbagliavo.
Resta che Torino, ultimamente, non pare un bel posto per l’inquilino del Viminale.

Vito D’Ambrosio

Sul caso Salvini-Spataro

Quando sono in corso operazioni di polizia giudiziaria aventi ad oggetto la esecuzione di ordinanze di custodia cautelare e le stesse non sono concluse è contra legem divulgare anzitempo perché così si realizza la fattispecie di favoreggiamento personale, che potrebbe essere punita anche a titolo di dolo eventuale, tanto è vero che non tutti sono stati catturati. Quanto alla risposta di Salvini a Spataro intravvederei l’oltraggio a p.u. nell’esercizio delle sue funzioni, sicuramente doloso. Il ministro dello interno infatti, con augurare un sereno pensionamento al Procuratore capo di Torino, fa capire che quest’ultimo evidentemente non è quasi più in grado di svolgere correttamente le sue funzioni. Da ultimo il Ministro dell’interno, e ciò è ancor più grave vista la carica rivestita, confonde infine il fermo con la ordinanza in oggetto, mostrando di non conoscerne la differenza, che invece fa parte delle basi più elementari del procedimento penale.

Prof. Adelmo Manna, ord. pen. Univ. Foggia